Con il termine smart working s’intende la possibilità di svolgere parte dell’orario di lavoro in un luogo differente dall’ufficio.
Anche in Italia, a partire da maggio scorso, lo smart working, il lavoro da remoto, ha una nuova normativa nazionale che è «più matura di quelle in giro per l’Europa; il lavoro agile è regolato in Inghilterra, in termini però più di riconoscimento di misure di welfare e flessibilità; e anche in Olanda. In Francia poi è disciplinato essenzialmente il diritto alla disconnessione. La legge italiana, nel complesso, fa diversi passi avanti perché valorizza l’accordo tra lavoratore e azienda, guardando alla produttività» come ha spiegato il professor Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio «Smart working» del politecnico di Milano.
Lo smart working, o lavoro agile come definito dalla normativa, consiste quindi oggi in Italia in un accordo tra le parti, azienda e lavoratore dipendente, in cui le regole di trattamento economico sono le stesse rispetto al dipendente che si reca quotidianamente in ufficio. Restano ancora delle criticità nella normativa rispetto al tema della sicurezza sul lavoro in quanto il datore può del tutto ignorare dove il dipendente opera, ma anche in merito all’orario e al luogo di lavoro come riportato in un recente articolo del Sole24Ore.
Il lavoro agile odierno si distingue dal vecchio telelavoro perché si rivolge a professionalità più qualificate come impiegati e manager. Di base sfrutta dispositivi mobili come tablet o smatphone e prevede che il lavoratore svolga una parte del suo lavoro non in azienda, con qualunque motivazione. Non parliamo quindi di una nuova forma contrattuale che l’azienda potrebbe valutare di proporre, quanto piuttosto di una modalità di esecuzione dello stesso rapporto di lavoro.
A oggi l’identikit del lavoratore smart tipo è uomo e con un’età media di 40 anni, ma è facile pensare come la nuova normativa sia stata pensata per aiutare soprattutto le donne che troppo spesso, in particolare in Italia, rinunciano a carriera o addirittura completamente al lavoro per non allontanarsi fisicamente dalla casa e dai figli.
Su questo ultimo punto hanno preso ancora più piede negli ultimi anni gli spazi di co-working come il nostro che permettono a genitori con figli piccoli di lavorare concentrati affidando ad altri la cura del piccolo, se pur sempre a portata di sguardo. La possibilità di vivere in equilibrio la vita privata e il lavoro quando si hanno bambini piccoli è fondamentale. I nostri spazi sono stati pensati per creare uno spazio di lavoro ideale per professionisti di ogni genere con postazioni condivise, uffici, meeting room e un’area eventi. A tutto questo abbiamo aggiunto NEST BABY, un Asilo Nido Etico in cui mamme e papà possono lavorare serenamente mentre i piccoli sono seguiti da educatrici esperte.